Il mio bambino interiore, già.
Quante volte mi è capitato di non volerlo ascoltare mentre urlava e piangeva e chiamava e pregava che io mi fermassi ad ascoltarlo.
Voleva essere amato.
Voleva essere considerato .
Voleva potersi sentire importante per me , mentre nella vita crescevo inaridendo i miei sentimenti primordiali per fare spazio al caos di emozioni fasulle , e spesso artefatte in nome di qualche cosa, L'amore, l'amicizia , la famiglia.
Ed ho trascurato quella parte di me , che in assoluto è la mia famiglia da prima ancora che un utero mi concepisse prima ancora di essere nella testa di Dio , nelle mutande di un uomo, nella pancia di un donna.
Prima ancora di essere alito di vita, quel bambino era già la mia famiglia.
Ora che ti sto ascoltando , vorrei stringerti forte per tutte le volte che non l'ho fatto o se ne è dimenticato chi avrebbe dovuto, per una questione istituzionale , perchè l'affetto scarnificato nel vero sentimento è ciò che ci è mancato di più ad entrambi non è vero?
Ora io ti ascolto.
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