lunedì 21 luglio 2025

VIA CRUCIS DELLA LUSSURIA

Era già tardi e come sempre si apprestava in gran velocità alla fermata del autobus che , l'avrebbe portata in stazione per il suo quotidiano treno per Venezia. Faceva la escort , e da qualche mese aveva deciso di cambiare clienti. la sua cittadina di provincia, l'aveva stancata, sempre le stesse facce , sempre le stesse depravate richieste , si era annoiata . Pensava che cambiare l'avrebbe di nuovo animata e poi sperava che a Venezia avrebbe incontrato il suo ricco ereditiero , anziano magari , ci aveva pensato a lungo e , deglutendo molte volte questo pensiero aveva compreso che , le sue tasche vuote reclamavano un pò di benessere da troppo tempo perciò poteva soprassedere alla differenza di età. con un abitino quasi invisibile salì di fretta su quel autobus che, ahimè gremiva di persone . odore di sudore , chiacchierio incomprensibile , un ragazzo con lo stereo , e qualche tisico con un catarro pauroso ... odiava quel orario , ma , diamine la sveglia ? Quella stronza non aveva fatto il suo dovere ed ora doveva adattarsi a stare stretta tra due donne ed un tipo un pò dandy (decisamente carino ) , be era sempre meglio di niente. Lui, che non si perdeva nulla dietro ai suoi occhiali vintage la notò impacciata tra la stretta delle persone , la chiamò con un cenno che lei accolse subito , le fece spazio girandosi e offrendole spazio accanto a lui. Mentre lei accolse la gentile offerta , si senti scopata dal suo sguardo dietro alle lenti da sole , un brivido le percorse la schien facendola trasalire per l'eccitazione.. Certo con il suo lavoro ormai non la scalfiva più nessun ammiccamento maschile , ma lui , bè , sarà stata l'ora, la posa, il sole. Lui l'aveva colpita e , data la reazione della sua passera decisamente affondata. Una volta raggiunto il posticino accanto a lui, improvvisò il suo solito atteggiamento da escort , ma lui capendo la situazione al volo le bisbigliò al orecchio "con me non serve , davvero ti ringrazio " e finendo la frase senza badarci le infilò la mano sotto la gonna, spostandole con un agile mossa lo slip , e facendola sobbalzare in un gridolino isterico . Non si era resa conto della situazione , mentre lui con forza e decisione si mosse dentro di lei fino a sentirla colare oltre le dita. Una vecchia poco più in là sdegnata della cosa , lo fece notare a suo marito un uomo altezzoso e dallo sguardo dolce che si girò verso di lei e le disse " magari potessi farlo io " Il viaggio verso Mestre si concluse con lei che , imbarazzatissima scese dal autobus quasi scappando da lui, che sembrava sparito nel nulla . Il treno stava per partire , e sempre trafelata e con la vagina ancora grondante di orgasmo si lanciò verso la porta di quella vecchia carrozza . Ancora una volta l'orario non era favorevole e tutti i posti erano già occupati , stranieri , studenti m uomini e donne d affari .. che stress , neanche un posticino , non le restava che stare in piedi davanti alla porta del bagno .. Il treno rapidamente si mise in marcia e con uno strattone lei spalancò la porta della toliet , tronadosi tra le braccia di nuovo di quel meraviglioso uomo che si era messo in disparte per una chiamata urgente . Le sorrise e senza dire nulla la strinse per la vita e le piazzò una limonata salivosa mordendole le labbra con le sue carnose e pazzescamente arrapanti ,trascorsero secondi , forse minuti , ed un signore bussò alla porta ridestando i due che , ancora una volta si divisero lasciandosi un secondo atto in quel meraviglioso spettacolo esibizionista. Cavolo erano le situazioni più pazzesche che potessero accaderle. scopare con uno sconosciuto in luogo pubblico affolato .. era la sua perversione si daI primi passi di danza nel mondo del eros... incespicando tra le persone che la urtavano in quelle viuzze strette di venezia , si imbattè in un piccolo corteo sindacale, purtroppo , quella calle era l'unica che la portava al suo piccolo residence , perciò anche lei sbuffando si aggregò in fila al gruppo urlante di ideali e ipocrisia . qualche passo ed una mano le afferrò il braccio trascinandola in un piccolo scanso della strada . Lei si girò spaventata e , era ancora lui che questa volta, ridendo e poi , sorridendole eccitato , le alzò una gamba , premendo contro di lei il suo cazzo eccitatissimo in una evidente errezione , che , poratò lei alla perdizione , ma voce strozzata non riuscì di nuovo a parlare e si lasciò trastullare avidamente da lui che , questa volta si era lanciato sui suoi seni grossi e turgidi. SEnza baciarla ma mordendole il collo , la allontanò di nuovo interrotto da un ragazzino che impertinente separò un altra volta i due che si petrsero ancora di vista . Mordendosi il labbro superiore dalla voglia di continuare quella via crucis lussuriosa , lei , si guardava attorno ma come sempre , il suo uomo misterioso era scomparso . Giungendo finalmente al recidence , raccolse la posta e si accinse ad indossare la lingerie da Escort , dopo essersi lavata di malavoglia quel profumo dolciastro di maschio che , avrebbe preferito tenere per sempre . Sorridendo con una smorfia da , auto rimprovero a quel capriccio pericoloso che le aveva sfiorato la testa , era pronta per il primo cliente che poco dopo suonò alla porta . LEI APRIì , E LO VIDE BELLISSIMO DAVANTI A SE' . lUI RIMANENDO AL SUO POSTO , TIRO' FUORI I SOLDI , LA SCRUTO' E SORRISE DICENDO " DICONO CHE SEI BRAVA CON L INGOIO , ED IO SONO QUI SOLO PER QUESTO ". LEI SORRISE NON PIU' IMBARAZZATA NELLA SUA DIVISA DA GUERRIERA DEL SESSO , GLI ACCENNO'UN IRRIVERENTE SORRISO , LO FECE ENTRARE E CHIUSE LA PORTA , REGALANDO FINALMENTE DEL PUDORE ED UNA CERTA INTIMITA' A QUEI DUE CHE , NON USCIRONO TROPPO PRESTO , SE NON PER DECIDERE PER CHE VIAGGIO PARTIRE , QUESTA VOLTA IN SPIDER, UNO ACCANTO ALL'ALTRA . DECISERO CHE AVREBBE SEMPRE GUIDATO LUI PERCHE' LEI VOLEVA ESSERE LIBERA DI FARLO GODERE TUTTE LE VOLTE CHE VOLEVA .

mercoledì 14 maggio 2025

 


Parigi anni ’20 – Il rossetto di Lili


Parigi odorava di assenzio e fumo, nell’anno 1924. Lili camminava con passo lieve nei vicoli del Marais, un foulard di seta rossa legato tra i capelli e un rossetto che sapeva di ciliegie e peccato. Era una modella e a volte anche molto di più: musa, amante, provocatrice.


Filalfi, un pittore italiano in esilio volontario, la notò alla Brasserie du Temps. Il suo viso era un’opera cubista: angoli vivi, colori caldi, uno sguardo che tagliava come vetro. Si scambiarono sguardi, poi parole, poi lenzuola.


Nel suo studio di Montparnasse, tra quadri incompiuti e bottiglie vuote, i due si spogliarono come tele da riempire. Lui la dipingeva con dita e lingua, lei gemeva a ogni pennellata. Si fecero l’amore sopra un tappeto orientale, tra le candele e le risate lontane dei poeti ubriaconi.


La voce si sparse: Lili era diventata la stella di una mostra scandalosa, in cui ogni quadro raccontava una loro notte. Galleristi, amanti, e prostitute frequentavano il vernissage in Rue des Artistes. Ma mentre il successo di Filalfi cresceva, il corpo di Lili si spegneva. La tisi le consumava il fiato.


Morì in un letto bianco, con un bacio sulle labbra e il rossetto ancora perfetto. Filalfi dipinse il suo ultimo quadro con lacrime e sangue. Lo intitolò: "Attimo d’eros vi vi

lunedì 17 marzo 2025

Incubo in chiave di Fa


 Stanotte ho sognato forte


Incubo in chiave di Fa


La scalata era interminabile e la foschia ci stava raggiungendo, ero con un amico, un semplice splendido amico, uno di quelli che ci si può fidare, non stavo rischiando nulla, forse sarei stata felice.


La sensazione di fuggire da qualcosa, più che da qualcuno.


Ricordo eravamo entrambi Due belle figure, più anime che demoni.


Il paesaggio cambiava di colpo in continuazione come sui livelli di un videogame impazzito, dove ogni schema è più complesso.


Vedevo pixel caderci addosso come se tutto stesse crollando nella più torbida immaginazione.


"Teniamoci per mano " ma neanche il tempo di dirlo eccoli arrivarci attorno.


Mi sento urlare qualcosa ed ogni immagine sparisce ora siamo su uno sfondo bianco, camminiamo su una base bianca sembra un foglio, io mi guardo le mani e sembro un disegno, "dove sei" urlo spiazzata nel trovarmi da sola.


"Dove sei!" Incredula cerco di una strada differente da nulla e di colpo appaiono enormi edifici di latta tutti uguali, contengono anime perse.


Sudano quelle pareti di angoscia.


lo mi sento chiamare e vedo la mia pelle mutare ala luce fastidiosa di una lampada a gasolio.


Sembra l'unica fonte di luce in quel terribile paesaggio di scheletri.


"Ti prenderemo "


lo scappo tra i palazzi e trovo riparo oltre l'obblio.

Ma quel morbo è arrivato anche a me sangue e pulsare un cuore malconcio. ... ora sono sola privata di tutto sento scorrere il mio


Non ho paura.


So che se voglio uscirne io devo combattere.


Uno specchio poco più la, mi osserva dai suoi immensi occhi una figura di donna che prima era bellissima ora, ricorda appena una sensazione di me.


"Ehi vieni qui! E lasciati catturare da questo riflesso "


L'ascolto, "sono pazza" dico tra me e me.


Mi avvicino e, quello specchio di vetro si fa liquido e mi avvolge, e mi sommerge e mi salva.


"Appena


In tempo ".


Ora sono io stessa il riflesso del mondo.


E vedo paesaggi susseguirsi e sento l'odore di una libertà strana.


Mi volto e osservo dove sono, ora ho capito, posso immergermi in qualsiasi paesaggio,


Posso incontrare figure di ogni specie e cercare tra tutti il mio amico perduto.

Siamo

 "Siamo principi e serpenti nella giungla delle menti , 

Spodestiamo i pensieri e roviniamo i sentieri che conducono dementi alla pasqua dei credenti"

Tela

 Temo la dimenticanza , come una tela che brucia lentamente . 

Persone distratte non vedono ciò che capita in un persona speciale .

Tra le bancarelle di questo mercato che è la vita io mi tolgo .

Mi sposto oltre poiché non sono in grado , mio malgrado di tacere ciò che provo .

Sentire , questo gesto istintivo che parte dalla mente , e scivola cauto oltre il corpo fino al cuore , per poi prudere i piedi che vorrebbero alzarsi oltre la terra .

La tela brucia per chi non sa apprezzare il gesto di fare con il colori un mondo nuovo .

La tela brucia ogni volta che mi chiedi quanti costa , e non quanti vale .

Gia perché , le mie tele sono emozione . 

Quanto vale un'emozione? 

Una linea indecisa , un colore sovrapposto quasi distrattamente ad un altro .

Forse stanno bene alla parete , forse arredano un locale , ma sono stati d'animo , vomitati in attimi speciali , gioiosi o sofferti ti vengono consegnati , speranzosi di essere compresi .

domenica 16 marzo 2025

Convivere

 

Quella convivenza, per così dire forzata, li aveva a un certo punto avvicinati talmente tanto da far svanire ogni traccia di imbarazzo, quel sottile impaccio che normalmente si percepisce tra due amici che si stanno ancora conoscendo. Ormai erano entrati in confidenza, e le notti trascorrevano tra dialoghi, risate, pianti isterici, litigate e tanta musica.


Entrambi legati a una condizione di vita particolarmente stressante, figli della strada, erano pronti a tutto pur di difendere il loro comune, seppur differente, ideale di libertà.

Le giornate trascorrevano più o meno tutte uguali, intrappolate in abitudini tutt’altro che morali. Depravazione e perversione erano il loro punto forte, giochi di parole e un continuo interrogarsi sulla vita.


01:57

Poco morale. Anzi, tutt’altro che morali. Depravazione e perversione erano il loro punto forte.


01:58

Non si può spiegare con esattezza cosa sia accaduto in quelle sere che si susseguivano apparentemente tutte simili, a volte monotone. Ma l’intreccio di due anime estranee, quasi altisonanti, spesso in discussione e spesso litigiose, avvenne senza regole, svelando solo dopo alcune settimane una tenera simpatia reciproca.


Quella era stata una giornata particolarmente divertente, leggera. I due si erano confrontati a lungo, giocando e costruendo testi poetici, che poi – sempre con umiltà – avevano spedito qua e là tra vari editori. Lei parlava a fiumi e lui la ascoltava con interesse, accorgendosi che quella strana donna, che inizialmente gli era sembrata folle, era in realtà una bellissima fonte d’ispirazione anche per il suo cervello affamato di curiosità e sapere. Anche lei sorrideva e lo osservava, pensando alle coincidenze che li avevano fatti incontrare. Per sbaglio? O seguendo un destino illogico, ma perfettamente in linea con l’imprevedibilità della sua vita?


La stanchezza, ormai padrona della notte, teneva il conto delle ore in bianco, mentre i due restavano semplicemente connessi in discorsi di ogni genere, spaziando in ogni direzione, prendendosi tutto lo spazio possibile nelle loro anime profonde e geniali.

Lui, ormai sfinito, si alzò all’improvviso, ridestando lei, ancora concentrata, con gli occhi rossi e le mani sporche di colore su fogli e pensieri ingarbugliati tra disegni.


— Credo che mi butterò un po’ giù, sai? Sono stanco. Tu fai con calma, fai quello che devi fare... però magari dopo riposati anche tu.


— Sì, certo, non ti preoccupare. Sai che quando sto costruendo un’idea devo lasciare libero spazio alla mia fantasia, finché non la esaurisco.


Sorridendosi dolcemente, prendevano tempo l’uno dall’altra. Ma poche linee e qualche sbadiglio dopo, anche lei, ormai stanca, si lasciò cadere tra le lenzuola sgualcite di quel letto così distante dalla loro brillante nobiltà.


Lo osservava mentre già dormiva, e sospirando dolcemente sussurrò:


— Quanto è bello.


Lo aveva sempre pensato, e questa consapevolezza la spaventava. Si era sempre ripromessa di mantenere le distanze, perché ogni volta che un uomo le si avvicinava, lei scappava. Quante amicizie aveva perso per paura di lasciarsi andare? Ma questa volta era diverso. Lei sapeva di non piacere a lui, come lui sapeva di non piacere a lei.


Sbadigliando, continuava a guardarlo, finché, d’impulso, lo chiamò, svegliandolo. Lui, ancora assonnato, aprì gli occhi.


E la vita era lì, accanto a sé.


D’istinto, le sorrise e le prese la mano. Lei, intimidita e scossa da quella strana situazione, si lasciò pervadere da una sorta di tenera eccitazione. Lui, furbo, probabilmente se ne accorse. E senza pensarci due volte, la tirò a sé. Ora erano avvinghiati, di colpo, senza rendersene conto. Lei su di lui, a fare cose proibite che mai avrebbero pensato di organizzare o pianificare.

martedì 25 febbraio 2025

Scelte che cambiano

"Alcune delle mie scelte, per così dire, estreme, avrei voluto rimanessero personali, ma una serie di eventi sfortunati e una violenza subita al culmine di questi accadimenti mi hanno costretto a rendere pubbliche quelle che alcuni considerano depravazionj, ma che io ritengo esperienze. Il dolore che ho causato a persone che un secondo prima mi erano accanto credo non sia quantificabile, ma è direttamente proporzionale al male che provo io nell'averle perse. Sono esperienze di cui tutti hanno bisogno, ma che pochi hanno il coraggio di vivere in una società dove spesso è necessario nascondersi dietro una maschera di ipocrisia. Tuttavia, io ho ho sempre osannato la mia onestá e la mia voglia di libertà. Nonostante le difficoltà, ho cercato di limitare i danni e ho deciso di fare coming out, raccontandomi con la più profonda onestà in una situazione che già mi faceva sembrare la "s****** di turno". Ho cercato in ogni modo di spiegare i contenuti e le motivazioni delle mie scelte, ma chi mi voleva bene ha preferito sbattermi la porta in faccia, trasformandomi nella "strega cattiva" piuttosto che ascoltarmi e confrontarsi con me. Già ascoltare non è facile: bisogna mettersi allo stesso livello dell'interlocutore, e a volte l'arroganza di alcune persone non collima con la mia voglia di parlare, che, purtroppo, dopo questa vicenda si è ridotta ai minimi termini. Avevo 40 anni, un matrimonio alle spalle e la voglia di divertirmi. Ho sempre avuto una curiosità e un'attrazione per il mondo erotico. Ecco, non ho fatto altro che immergermi in quello che è sempre stato un mio sogno, una mia passione, una mia curiosità, un mio desiderio e, perché no, anche una forma d'arte alla quale volevo avvicinarmi. Non avrei mai creduto che, scegliendo per una volta ciò che mi piaceva, avrei sgretolato tutto quanto. Ora che sto rivivendo ogni cosa, non mi pento del percorso fatto. Probabilmente, se non avessi incontrato alcuni "lupi" lungo la mia strada, avrei intrapreso la carriera in maniera più seria e forse sarebbe arrivato alle orecchie delle persone con più delicatezza, senza ferirle. Facendo parte di questo mondo strano, ho conosciuto le fantasie di molte persone e, per certi versi, mi sento molto diversa e distante, forse anche conservatrice, timida e a volte imbarazzata. Tutte cose che non ci si aspetterebbe da chi ha scelto questo percorso.

Ma l'errore generalizzato è pensare ad una scelta simile come ad una mancanza di spessore morale e culturale , mai idea è stata più sbagliata.  

Per scegliere di trasgredire a questi livelli , bisogna avere una grande forza d'animo e tanto coraggio , bisogna avere una corazza pronta a limitare il danno delle offese leggere , e taglienti della gente che non sa un emerito cazzo di nulla ma che si arroga il diritto di giudicare , chi , come me , ha saputo cogliere l'attimo per lasciarsi trasportare dalle sue voglie più profondamente umane . "

POSSESSIONE

  L’aria era calda, immobile, e il sudore mi colava lungo la schiena. Lei stava lì, con la sua testa per aria, a scribacchiare come se nulla...